ANELLO DELLE 7 FONTANE
Informazioni
L’“Anello delle 7 Fontane di Caposele”, si sviluppa lungo un sentiero, percorso anticamente e quotidianamente da chi spesso traeva un unico sostentamento dall’ alta montagna.
L’area della partenza appena sopra la Piazza Sanità, all’estremità del lungo corso centrale che attraversa il paese, collocata ai piedi del monte Paflagone, contrafforte del Cervialto (con i suoi 1809 metri di altitudine rappresenta una delle cime più elevate della Campania), da cui nasce il fiume Sele, è particolarmente pittoresca ed è il punto più basso di tutto il cammino corrispondendo all’ altezza di 415 m s.l.m. Qui il verde è dappertutto dominante e la natura conserva la sua incontaminata identità; le fresche, scintillanti acque delle sorgenti carsiche con una portata di 4000- 5500 litri al secondo, alimentano l’acquedotto più lungo del mondo, noto come Acquedotto Pugliese, che serve l’intera regione Puglia e ben 260 comuni (è possibile visitare le Sorgenti del Sele).
L’intero tracciato, di media difficoltà, è di 18 km con un dislivello positivo di 980 metri e percorribile in circa 8 ore.
Nell’ area Saure (zona delle cantine di Caposele) s’incontra la prima fontana, nota come “Fontana r’ lu Pignuolu”; si sale così in maniera ripida per raggiungere la seconda fontana, ovvero quella di “San Biagio” posta a 620 metri di altitudine; la terza fontana, situata ad un’altezza di 675 metri, è quella del “Serracino”. Sulla sinistra è possibile visitare una neviera ancora interamente conservata dove, per secoli e fino agli anni 70’, si è conservato il ghiaccio in maniera naturale per l’ estate.
Il percorso continua attraversando il pianoro della Castagneta e prosegue per raggiungere la Fontana del Cerasuolo (908 m) dopo 4 km esatti dal punto di avvio. Seguendo lentamente la sterrata, verso sinistra si raggiunge il fontanile in località “Mauta”, a 1150 metri di altitudine, si passa il rifugio della forestale e salendo verso nord si giunge al punto panoramico dei Lagarelli, dove è possibile ammirare tutta l’ Irpinia a nord insieme al Matese ed alla lontana Maiella; ad est la vista si estende fino alle estese ed aride pianure pugliesi. Il sentiero prosegue verso destra per raggiungere il piano di Santa Maria ( in estate il profumo dell’ origano selvatico pervade tutta la zona ed è facile imbattersi in distese di lamponi) per poi giungere alla “Fossa r’ Masi”: in tale luogo il fenomeno del brigantaggio fu protagonista nel 1800, la storia è lì descritta e rappresenta il punto più elevato dell’ escursione (1400 m S.lm.).
Ora il panorama è nuovamente, e ancor più, spettacolare: il Cervialto, con i suoi 1809 metri di altitudine, appare nella sua bellezza e grandiosità proprio dinnanzi. A sud, la vista sulla Valle del Sele, fino agli Alburni ed al Cilento, con il Cervati ed il Pollino (Calabria) in evidenza, regalano un’ immersione a 360 gradi nella natura e nella montagna.
Da qui inizia la discesa: un tratto di 200 metri, totalmente scoperto dagli alberi, porterà ad un’ abetaia, un luogo mistico e selvaggio ove si trova uno storico albero di ciliegio (“Cerasu r’ Don Peppe“), con enormi radici, di oltre 100 anni, quasi unico in Italia a quella quota (1200 m S.l.m). Passando per un accogliente e verde altopiano (Piano Pollaro) si scende verso la fontana di “Carmn’ edda” posta a 1100 m S.l.m per poi proseguire sulla sterrata che scende a 975 metri di altitudine dove si trova la “Fontana di Canale”. Da questo punto si prosegue su una strada in forte discesa per il punto panoramico su Caposele-Materdomini posto a 640 metri d’altezza.
Dopo aver ammirato il paesaggio che offre anche questo tratto, si può considerare l’escursione terminata perché, prendendo nuovamente la direzione di San Biagio, si arriva a Caposele in Piazza Sanità.
La principale caratteristica che rende unico il trekking delle 7 fontane di Caposele è la ricchissima presenza di acqua lungo il tragitto, le 7 fontane storiche, che garantiscono refrigerio e possibilità di non doversi portare con sé, anche nelle giornate più calde, una grande quantità di acqua.
Inoltre durante il percorso, si incontra una differente vegetazione: partendo da 420 mt sul livello del mare ed arrivando a circa 1400 mt si passa, infatti, dai querceti ai castagneti del primo tratto, alle faggete e alle abetaie nella zona più alta. Ci si trova, quindi, ad ammirare differenti specie di flora e, con un po’ di fortuna, anche di fauna in pochi km.
In particolare gli animali che è possibile incontrare sono, oltre a numerose specie di uccelli rettili ed anfibi, volpi, lepri selvatiche, cinghiali, tassi, istrici, scoiattoli e anche lupi. Animali diventati diffidenti verso l’uomo negli ultimi anni si sono “mostrati” numerose volte ai fortunati che hanno potuto ammirarli. Un’ esperienza unica.
Riassumendo, sarà possibile vedere nitidamente: l’ Irpinia con tutti i suoi paesi collocati sulle alte colline, le distese pugliesi fino al Gargano (Puglia), il Matese, la Maiella (Molise), il Vulture (Basilicata), il Cervialto, il Cilento, gli Alburni, il Cervati, ed il Pollino (Calabria).
Scarica la traccia .gpx a questo link.
Oltre che da Piazza Sanità di Caposele, è possibile partire da qui raggiungendo in auto la cintura dell’anello, ed evitando così una ripida salita su asfalto.